Nei giardini di Boboli,
verso l’arte e la natura

Itinerari di Villa dei Bosconi: “Giardini di Boboli”

Polmone verde della città fiorentina, i giardini di Boboli sono un vero e proprio museo a cielo aperto.

I Giardini di Boboli sono un monumento verde che cinge Palazzo Pitti e che furono fonte d’ispirazione per i più grandi giardini europei.

Percorso consigliato

  • Uscita di Palazzo Pitti
  • Anfiteatro di Boboli
  • Bacino di Nettuno
  • Kafeehaus
  • Prato di Ganimede
  • Viottolone
  • Limonaia de’ Medici

La storia dei Giardini di Boboli

I Giardini di Boboli sono un monumento verde che cinge Palazzo Pitti. Come un caleidoscopio ciclico, questi giardini mostrano i colori e gli umori di Firenze sin dai tempi antichi.
Questo grazie all’enorme quantità di piante che essi contengono, dalla cura quasi maniacale con cui vengono mantenuti e soprattutto grazie alle meravigliose opere d’arte che si possono ammirare girandovi dentro. Sculture, fontane e viali alberati accompagnano il visitatore in questo viaggio lungo la storia, in questo parco che molto probabilmente fu d’ispirazione nella creazione degli altri grandi giardini reali del continente, da Versailles a Villandry fino a quello della Reggia di Caserta.

Palazzo Pitti - Boboli

Commissionati dai Medici nel XVI secolo, occupano un’area complessiva di 45.000 m². Inizialmente per costruirli si puntò a uno stile tardo-rinascimentale, com’è peraltro visibile nella parte centrale degli stessi, quella più adiacente al Palazzo Pitti, ma nel corso degli anni e dei governi che si avvicendarono a Firenze (prima gli Asburgo, poi i Savoia) anche gli stili delle aree di successiva edificazione divennero diversi, passando dal barocco arrivando al rococò presente nella Kaffeehaus, padiglione del 1776 voluto espressamente da Pietro Leopoldo per riunirsi con la sua corte a prendere il caffè, come d’uso a quei tempi.

Kaffeehaus

I Giardini di Boboli hanno una forma cuneiforme dalla quale si distinguono chiaramente le quattro porte d’ingresso. Come detto, durante i secoli i giardini conobbero svariate fasi di espansione, ben riconoscibili dalle cosiddette assi che si distinguono tra loro da evidente differenze stilistiche. Il più grande ingrandimento, quello che portò al secondo asse, si ebbe a inizio del 1600 sotto volontà di Cosimo II de’ Medici e coi progetti a opera di Giulio Parigi, che idearono anche il rinomato Viottolone che porta a Porta Romana.

Porta Romana

Gli assi dei Giardini di Boboli: il primo Asse

Nel primo Asse ciò che attira l’occhio è soprattutto lo splendido Anfiteatro omonimo, posto dirimpettaio a Palazzo Pitti e abbellito dall’obelisco egiziano, monumento importato in epoca romana dall’Egitto e posizionato nei Giardini sotto volontà di Cosimo de’ Medici, dopo che secoli di incuria l’avevano relegato all’oblio.

Oltrepassato l’anfiteatro, fa bellissima scena di sé il Bacino di Nettuno, un meraviglioso bacino di irrigazione che serve tutti i Giardini e che è ornato da splendide sculture raffiguranti naiadi e tritoni. Al centro vi è la Fontana del Forcone, chiamata così per il tridente impugnato dalla statua di Nettuno, immortalato nell’atto di colpire, presente a ornare la fontana stessa.

Alla fine dell’asse possiamo trovare il Giardino del Cavaliere, uno dei pochi giardini recintati nella struttura e eretto sopra un bastione le cui fortificazioni furono ideate e realizzate da Michelangelo nel 1529. All’interno vi possiamo trovare opere scultoree del Giambologna.

Ai lati dell’asse possiamo trovare altre strutture rinomate e artisticamente e scenograficamente mirabili come il già citato Kaffeehaus, il Giardino di Madama, la Grotta del Buontalenti, struttura particolare e bizzarra progettata dall’artista omonimo, e lo stupefacente Prato di Ganimede, meravigliosa terrazza panoramica dalla quale è possibile ammirare gran parte del capoluogo toscano.

Anfiteatro
Bacino di Nettuno

Gli assi dei Giardini di Boboli: il secondo Asse

Il secondo asse è presentato dal Prato dell’Uccellare, ampio spazio verde circondato da cipressi e lecci secolari, mentre un sentiero a zig-zag ci porta a varcare il Prato del Pegaso. Qui troviamo il Viottolone, un ampio viale in ripida discesa, affiancato da due filari di cipressi piantati nel 1637 e decorato da numerose statue, che segna l’asse secondario del giardino. Tante, in questo viale e in quelli adiacenti, le statue e i busti posti a ornarli.

Opera di svariati maestri delle epoche tardo-rinascimentali e successive, quali il Giambologna, e il Tadda, decine di opere scultoree accompagnano il nostro passaggio che ci porta infine alla ben nota Limonaia, un meraviglioso giardino completamente piantato a Limoni, voluti espressamente dai Medici pur non essendo decisamente agrumi autoctoni. Una stupenda distesa di colori che vanno dal verde al giallo vi saluterà in questo meraviglioso tour dei Giardini di Boboli, sicuramente un itinerario fresco e variopinto che ci vedrà immergerci tra natura e storia, completamente all’insegna della bellezza di Firenze.

Prato Uccellare
Limonaia