La via degli Dei, un viaggio alla ricerca di se stessi
Itinerari di Villa dei Bosconi
La via degli Dei è un percorso escursionistico famoso sia a livello nazionale che internazionale, tanto da venire accomunato – da alcuni – al Cammino di Santiago di Compostela.
Non è, comunque, impegnativo come il percorso spagnolo ma, per affrontarlo, bisogna comunque camminare non poco.
Percorso consigliato
- Bologna
- Badolo
- Madonna dei Fornelli
- Passo dell’Osteria Bruciata
- San Piero a Sieve
- Bivigliano
- Fiesole
- Firenze
Storia della via degli Dei
Bologna-Firenze. 130 km, lungo mulattiere, sentieri, strade in estrema pendenza, mentre si attraversa il valico tra gli Appennini tosco-emiliani e si visitano siti storici e abbazie quasi abbandonate dalla civiltà.
Questo è il rinomato percorso della via degli Dei. Un circuito di trekking, bello da fare anche in Mountain Bike, che prende probabilmente il suo nome dai toponimi che vengono coinvolti nel viaggio, ad esempio il monte Venere, il monte Adone e il monte Luario, che fa riferimento alla dea Lua.
Percorso utilizzato nel Medioevo per viaggiare tra le due grandi città del centro Italia, ma è molto probabile che fosse una strada attraversata già in epoca romana (dovrebbe essere un’antica strada militare denominata Flaminia minor, da non confondersi con la più nota Flaminia Militare), la via degli Dei ha assunto nuova notorietà negli anni ’90, quando è diventata uno dei percorsi di trekking più in voga nella comunità di appassionati.
In quanti giorni fare la via degli Dei
Il percorso parte da Bologna, in piazza Maggiore. Dalla piazza medicea, generalmente di primo pomeriggio, ci si accinge ad affrontare la salita per la chiesa di San Luca, posta sul colle della Guardia. Percorrendo poi il fiume Reno, la prima giornata generalmente termina nei prati di Mugnano, dove ci si può riposare dalle fatiche del primo giorno.
Il secondo giorno generalmente segue una serie di prati e paesaggi rilassanti che portano al monte Adone, passando per Badolo e la Riserva Naturale del Contrafforte Pliocenico. La camminata qui diventa molto impegnativa perché, nonostante la discesa per Monzuno passando da Brento sia abbastanza asfaltata, il percorso è comunque arduo e stancante. La seconda giornata dovrebbe concludersi, se si è rispettato il programma, nelle vicinanze di Madonna dei Fornelli.
La terza tappa risulta dura ma meno stancante delle prime due, e anche la più appagante da vedere e percorrere. Ci apprestiamo a prendere sentieri più selvaggi, con faggeti, pinete e campi interi a allietare il cammino, che comunque si continua a distinguere per via delle ripide salite che lo costellano. I panorami sono appaganti, e il viaggio fino al Passo dell’Osteria Bruciata, tappa finale ideale della terza giornata, è sicuramente divertente.
La quarta tappa vede scollinare dall’Emilia-Romagna alla Toscana, e porta a San Piero a Sieve. Il cammino della giornata è abbastanza in salita, con il dislivello giornaliero tra i più acuiti dell’intero percorso, che passa dai 200m s.l.m. di San Piero a Sieve ai 600m s.l.m. che si trovano alle porte di Bivigliano. Le salite saranno comunque abbastanza dolci da affrontare, anche perché ormai ci si sarà presumibilmente abituati a queste fatiche a questo punto della passeggiata.
La quinta e ultima tappa conduce da Bivigliano al monastero di Monte Senario, stupendo santuario dal quale si può scorgere tutta la valle dell’Arno. Ultime tappe del viaggio sono il Pratone, un bosco meraviglioso frastagliato di pini e lecci, che rappresenta anche l’ultima salita del viaggio, e Fiesole.
Il cammino passa proprio davanti all’hotel, un motivo in più per fermarsi e riposarsi da noi con un bagno ristoratore in piscina.
Qui, naturalmente, potrete andare poi a Firenze, in una strada statale asfaltata che porta al capoluogo gigliato, oppure potrete fermarvi a riposare da noi, a Villa dei Bosconi!