Passeggiando per Ponte Vecchio e il Corridoio Vasariano

Itinerari di Villa dei Bosconi: “Passeggiando per Ponte Vecchio e il Corridoio Vasariano

Da smercio alimentare dedicato alle carni, le vie e le botteghe del Ponte Vecchio si sono pian piano trasformate in un crocevia del bello, con i migliori orafi europei che facevano a gara per essere presenti. E tutto questo grazie al Corridoio Vasariano…

Percorso consigliato

  • Ponte Vecchio
  • Corridoio Vasariano

Il Ponte Vecchio: orgoglio di Firenze

Innegabilmente uno dei ponti più famosi al mondo, il Ponte Vecchio è uno dei monumenti che mnemonicamente subito colleghiamo a Firenze. Un provvido esempio della lotta dell’uomo contro gli eventi naturali e del genio che gli permette di superare le difficoltà, riuscendo addirittura a trarne vantaggio.
Il Ponte Vecchio attraversa il fiume Arno circa 150 metri a valle dell’area, in una delle zone di origine naturale in cui risulta più stretto, attraverso il centro storico di Firenze.

Fu sotto Carlo Magno che l’attraversamento venne situato nella posizione attuale e ivi fu più volte ricostruito, a causa delle piene distruttive del fiume. Solo dopo la costruzione dei “lungarni” il ponte attuale venne definitivamente edificato.

L’opera, secondo il Vasari affidata a Taddeo Gaddi e secondo altri storici invece a Neri di Fioravante, venne inaugurata nel 1345.
Da subito presentava i tre valichi che tuttora lo contraddistinguono, ampi e ad arco ribassato e che costituivano una grande novità nel mondo occidentale: per la prima volta veniva superato il modello tipico dell’era romana che prevedeva l’utilizzo dei valichi a tutto sesto (le tipiche arcate semicircolari).

Per salvaguardare la pulizia del centro cittadino venne imposto ai beccai – i macellai dell’epoca – di trasferire le loro botteghe ai lati della passeggiata del ponte. Questo per far sì che fossero isolati, per motivi igienici, dai palazzi del centro, dove viveva l’aristocrazia cittadina.

Ponte Vecchio - Villa dei Bosconi

Vennero anche limitate a questa zona le tracce lasciate dai barrocini e dai carri dei beccai. Tracce costituite da scarti minuti delle lavorazioni della carne, che portavano cattivi odori e quindi
insalubrità. E che potevano, ora, essere smaltiti facilmente nell’Arno.

Fu quindi in questo periodo che il ponte venne riqualificato a mercato cittadino delle carni ed i beccai, ottenuta la proprietà delle botteghe e dei terreni nel ponte, iniziarono a costruire delle stanzette. Queste erano aggettanti sull’Arno e vennero puntellate con pali di legno. Ma l’evoluzione del bellissimo ponte fiorentino non si interruppe qui.

Ponte Vecchio - Itinerari - Villa dei Bosconi

Il Corridoio Vasariano, testimonianza d’aristocrazia

Del 1565, infatti, è il “Corridoio Vasariano”, costruito dal Vasari sotto commissione di Cosimo I. Questo doveva collegare il Palazzo Vecchio, allora come adesso centro politico e amministrativo di Firenze, con la dimora privata dei Medici, ovvero Palazzo Pitti.

Questo corridoio sopraelevato, lungo un chilometro, sarebbe perciò partito da Palazzo Vecchio e, una volta passati per gli Uffizi, avrebbero seguito il lungarno per poi congiungersi al Ponte Vecchio. Qui il Corridoio sarebbe passato sopra le botteghe che davano sul lato sinistro del Ponte, per poi uscire presso la torre dei Mannelli – che segnava il punto culminante del Ponte Vecchio che si congiungeva alla riva sinistra dell’Arno. Infine il corridoio avrebbe proseguito lungo l’Oltrarno fino a giungere a Palazzo Pitti.

Anche se questa è la motivazione ufficiale, o meglio quella giunta ai giorni nostri, molto probabilmente fu un’altra la spinta che fece edificare questa architettura: il Corridoio Vasariano, infatti, non era destinato a essere accessibile a tutti, ma solo a pochi eletti. Questo perché i Medici, in un periodo burrascoso della loro storia, vollero preservarsi da attacchi e contestazioni da parte del popolo e potersi permettere di girare liberamente per Firenze, in modo da poter adempiere ai loro doveri amministrativi.

Anfiteatro
Bacino di Nettuno

Un matrimonio salvato nella Firenze medicea

La popolazione, infatti, non vedeva di buon occhio le riforme che Cosimo I apportò, rivoluzionando il sistema di governo e abolendo di fatto l’antica Repubblica Fiorentina.
Inoltre non veniva vista di buon occhio l’unione tra il figlio del granduca, Francesco, e Giovanna d’Austria.
Evento grazie al quale si trovò, oltre a tutto, la scusa per commissionare il corridoio. Pochi anni dopo l’inaugurazione del Corridoio il nuovo Signore Ferdinando I, nel 1593, decise di far occupare le botteghe dei beccai dagli orafi e dai gioiellieri cittadini. Questo perché non gradiva che ci fosse un commercio così insalubre poco sotto il Corridoio Vasariano.
Da segnalare che il Corridoio Vasariano, nei convulsi giorni della liberazione nel 1945, rimase l’unico modo di spostarsi fra nord e sud della città, come testimoniato anche nell’episodio dedicato a Firenze del film “Paisà” di Roberto Rossellini, dove la protagonista passa in incognito da una spoglia Galleria degli Uffizi piena di statue antiche impacchettate.